Passo dopo passo

Passo dopo passo
Sai cos’è bello, qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia, e loro restano lì, precise, ordinate. Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla, un’orma, un segno qualsiasi, niente. Il mare cancella, di notte. La marea nasconde. È come se non fosse mai passato nessuno. È come se noi non fossimo mai esistiti. Se c’è un luogo, al mondo, in cui puoi pensare di essere nulla, quel luogo è qui. Non è più terra, non è ancora mare. Non è vita falsa, non è vita vera. (da “Oceano Mare” di A. Baricco)

giovedì 31 luglio 2008

Variazione sul tema "Intercity Night 234 Roma-Vienna"


Dal riflesso sul finestrino, l'espressione appare contratta. Con gli occhi, suona una musica in Forte... una melodia che fatica ad armonizzare con quella della figlia, che le siede a fianco.. lei è arrabbiata, lontana..
Il bimbo invece saltella, si attacca al finestrino. Curioso, sorride.. suona una melodia dolce in Allegretto.. qualche pausa qua e là. Poi musica, di violini ed ottavino.

Ad un certo punto una botta, la testa dolorante.
Pausa.


Il pianto rompe il silenzio, gli occhi smettono di suonare e si rivolgono, dolci, a lui. Un mano sulla testa, un bacio.. una carezza, un sorriso. Lei se ne va, con il figlio in braccio.
La ragazza rimane rannicchiata sul sedile: l’accento si perde, il ritmo si fa più debole. Gli occhi ora sono socchiusi: lei abbassa la testa, l'espressione diventa meno severa.. la dolcezza colora lo sguardo.


Pausa.


Lei torna.. ora il bimbo dorme. Uno sguardo alla figlia. Poi si siede.

Dal riflesso sul finestrino, l'espressione del viso è ancora contratta. In una mano, un libro; appoggiata sul braccio, la testa del piccolo. Sul sedile a fianco, lei è di nuovo sveglia, lo sguardo è tornato torvo.
Forse una vecchia discussione, forse irrisolte incomprensioni, forse la rabbia della giovinezza.. il ritmo torna veloce e qualche trillo risuona in Allegro con fuoco.

Dal riflesso sul finestrino, un soffio di amarezza.. immagini di melodie stonate e troppo complicate.. parole troppo forti, accompagnate da emozioni più profonde. Una storia che ha visto strade lunghe e faticose, curve troppo strette e discese troppo ripide.


Pausa
La notte che scorre sui binari, gli occhi che si posano sul finestrino.. il sonno di qualcuno e le risate di altri.. il tempo che scappa via dallo sguardo, lontano tra i ricordi..
La notte.. la sua musica che si addolcisce.. il Forte si fa Mezzopiano, l’Allegro diventa Moderato.. poi Andante. Un sax accompagna la tenerezza degli occhi..

Dal riflesso sul finestrino, ad un certo punto, un sorriso. Un Quattro Mani di pianoforte prende forma. Il braccio si avvicina alla mano della ragazza. Lo sguardo si fa semplice e puro; poi una parola, a bassa voce.

Dal riflesso sul finestrino, vengono proiettate immagini di anime legate insieme.. un pacchetto di arachidi unisce i sorrisi, incrocia le mani.
Ora solo note di sottofondo.. suonate in un Larghetto con grazia, sussurrate appena. Flauto e sax, un quattro mani di pianoforte, qualche inserimento di violino e clarinetto..

Un sorriso.


Libero il mio sguardo.. lo faccio correre lontano, tra le luci della notte. Tra i riflessi sul finestrino, mi vedo sopraffatta dalla tenerezza di una storia rubata.. ma così delicata. Mi sento intrappolata in una musica che non mi appartiene.. ma che mi fa respirare forte, mi riempie il cuore.

Lascio andare i miei pensieri..

Dal riflesso sul finestrino, vedo lui, chino sul giornale.. sento la stanchezza.. sento l'amore e le cose non dette. Un'altra melodia suona tra i riflessi del vetro.
Un sorriso.
Un bacio.

Cambia la tonalità, cambia il ritmo. Il tempo si fa semplice e il movimento melodico.. ma la musica continua a suonare, la stessa. Un contrappunto. Quasi una famiglia di note. Un’armonia delicata.


La chiamo Variazione sul tema "Intercity Night 234 Roma-Vienna".. nella mia testa sento ancora la musica!

foto e pensieri: registrati durante il viaggio di ritorno in treno, nella notte tra il 28-29 luglio 2008