La sua mano sotto al mio braccio, come non accadeva da tempo; le parole che scendono come cera sciolta di una candela consumata dalla fiamma. Accesa più di ventiquattro anni fa… e ogni volta spenta dalla quotidianità… e ogni volta riaccesa inaspettatamente dall’amore.
Una lunga passeggiata insieme riaccende oggi, quella fiamma: il calore aumenta e, con lui, le parole, che come gocce scendono, scivolano giù, morbide, malleabili. Parole mai dette, scuse mai confessate, sensazioni mai provate. Sento qualcosa liquefarsi quando guardo insieme a lei le scelte, gli errori… i sensi di colpa, i miei. E ancora le scuse e il perdono, il suo. Unico, sublime, eterno.
Mi si annebbia la vista. Un folletto stende sui miei occhi un velo, umido, trasparente… dal gusto salato e dal retrogusto dolce.
Poi prendo un respiro, troppo forte forse, e con un soffio spengo la candela. La fiamma svanisce e, subito dopo, quelle gocce di cera si fermano dove sono, ghiacciate, immobili.
Le guardo da qui, mentre ricordo il rumore dei passi tra la gente… risento solo il nostro passo, rivedo solo i nostri piedi... sento solo la sua mano, sotto al mio braccio.
Per oggi può bastare così
…sento solo la sua mano, sotto al mio braccio. E tutto il resto, oggi, non conta più.
Una lunga passeggiata insieme riaccende oggi, quella fiamma: il calore aumenta e, con lui, le parole, che come gocce scendono, scivolano giù, morbide, malleabili. Parole mai dette, scuse mai confessate, sensazioni mai provate. Sento qualcosa liquefarsi quando guardo insieme a lei le scelte, gli errori… i sensi di colpa, i miei. E ancora le scuse e il perdono, il suo. Unico, sublime, eterno.
Mi si annebbia la vista. Un folletto stende sui miei occhi un velo, umido, trasparente… dal gusto salato e dal retrogusto dolce.
Poi prendo un respiro, troppo forte forse, e con un soffio spengo la candela. La fiamma svanisce e, subito dopo, quelle gocce di cera si fermano dove sono, ghiacciate, immobili.
Le guardo da qui, mentre ricordo il rumore dei passi tra la gente… risento solo il nostro passo, rivedo solo i nostri piedi... sento solo la sua mano, sotto al mio braccio.
Per oggi può bastare così
My mother, my mother she hold me
Did she hold me, when I was out there
Did she hold me, when I was out there
("Ode to my family", Cranberries)
7 commenti:
Davvero uno spazio delizioso carino felpato delicato poetico proprio come aveva detto Janas...
PS: chiedo scusa se esco fuori tema ti chiedo la gentilezza di leggere questo post:
http://liberopensieroberto.blogspot.com/2009/02/e-va-bene-lo-faccio-aiuto.html
Buona giornata
l'amore che ama senza nulla chiedere....
incondizionato, semplice...come passeggiare tenendosi sotto braccio ....
e tutto il resto non conta più....sempre!
un abbraccio..:*
Ishtar..eheh..grazie!benvenuta a te e al tuo meraviglioso sorriso allora!e cosa c'è di meglio di regalarlo ogni volta che lasci un commento?!meraviglia!!
buon sole a te
ja'..centro! ne sai più di qualcosa anche tu, di questo amore..incondizionato! ;)
eheh
un abbraccione!!
Che dolce tenerezza.. che condivisione meravigliosa, profonda, interiore..
Questi attimi stampati nel nostro cuore..sono essi che portano luce al nostro cammino, ogni giorno che il sole si vela di paure..
Splendida questa passeggiata stellina.. è un dono prezioso, serbalo nel cuore..
:)))...grazie per aver richiamato l'attenzione sul mio equilibrio vacillante!
ciao, post dolcissimo. Complimenti
°°° maracaibo..oh sìsì!
penso che me la ricorderò per un po'! anche perché non sono molte le occasioni per passeggiate così, con la mamma sotto al braccio!
;)
un strucco
°°° ..:))
°°° son già passata a sbirciare in casa tua, signora in rosso..mi piace "signora in rosso"..e poi..mi sento a casa..saranno le distanze forse..senza troppe distanze! ;)
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