Passo dopo passo

Passo dopo passo
Sai cos’è bello, qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia, e loro restano lì, precise, ordinate. Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla, un’orma, un segno qualsiasi, niente. Il mare cancella, di notte. La marea nasconde. È come se non fosse mai passato nessuno. È come se noi non fossimo mai esistiti. Se c’è un luogo, al mondo, in cui puoi pensare di essere nulla, quel luogo è qui. Non è più terra, non è ancora mare. Non è vita falsa, non è vita vera. (da “Oceano Mare” di A. Baricco)

giovedì 5 marzo 2009

Un treno d'immaginazione

Occhietti vispi che nascondono una sottile timidezza. Ogni tanto mi guarda ed accenna un sorriso, poi si volta e sbircia con lo sguardo le mie scarpe, l’ombrello bagnato che gocciola sul pavimento…
sfugge lo sguardo ma è curioso, curioso di sapere cosa sto leggendo, che caramella sto mangiando. Io gli sorrido e mi stringo un po’ di più sul sedile, per lasciar posto a lui e al suo zainetto, ben schiacciato sulla schiena.

La giacca chiusa fino al mento, il berretto di lana a coprire le orecchie e la sciarpa tutta appallottolata sulla gola. Rimane immobile, solo gli occhi volteggiano, schivano, sorvolano sulle cose e sulla gente… poi d’un tratto vengono catturati dall’acqua, su cui magicamente stiamo scivolando.
Ora ha una luce sfavillante che sfugge dalle palpebre e illumina il suo sguardo mentre fantastica su quel mare di onde bagnate dalla pioggia. Con la mano accenna il movimento di una barca… impercettibile… la vede in lontananza ed immagina di esserci seduto sopra… schiaffi di aria e pioggia sulle sue gambe, abbassa il berretto fino agli occhi per ripararsi dagli schizzi, raggomitola le gambe per non inumidirsi i piedi…

Andrea, siamo arrivati…

Improvvisamente richiude le mani e nei suoi occhi torna l’espressione dolce della quotidiana timidezza. Un’occhiata alle mie scarpe, ormai asciutte… un’occhiata alle sue, ancora umide.
Il treno rallenta… si stringe forte lo zainetto alla schiena, segue la barca sparire dietro l’angolo… accenna un sorriso, un guizzo veloce verso di me e poi ritorna a guardarsi in giro… sorride, solo con gli occhi.

Sarà per la prossima volta… porterò anche la k-way!

5 commenti:

Artemide ha detto...

Ah..che dolce dolcezza.. Splendido frammento di occhi di bambino.. Che bello.. Mi ha stampato un sorriso in faccia e nel cuore questo post :)
Sarà che anch'io sto volando alto e sto fantasticando di trovarmi lì su quella barca? :) eh eh...

Grazie tesoro per questo sorriso.. e uno dolce dolce anche a te :)

JANAS ha detto...

ricordo questa storia.....stavi seduta sulla panchina sotto l'albero con il taccuino in mano, e scrivevi scrivevi..assorta...così assorta che non ti accorgesti di me..misi le mani sui tuoi occhi...ma ac! indovinasti subito chi ero!
cosa ti dissi dopo aver letto il racconto ormai non lo ricordo...
mi rimane la piacevole sensazione di guardare la realtà con occhi di bimbo...
con la curiosità di scimmia...
con la sperimentazione dell'asino che sa..che gli oggetti, le cose non hanno una sola funzione...ma molteplici..quanto la nostra fantasia riesce a trovarne :)

Stefi ha detto...

* maracaibo..eh già..c'avevo pensato anch'io..ma come l'aveva immaginato lui, di starci sulla barca, non ci sarei mai potuta riuscire..dovevi vedere gli occhi! dovevi vedere quell'espressione!!accidenti.. dovevi vedere le mani..eheh
vabbé, era come se fossi lì anche tu, chettelodicoaffare?!eheh

*ja'.. :) sempre pennellate delicate, le tue, eh? mi si pennella un po' di colore sulla bocca e m'incolla le parole e non so mai che dire poi..eheh
ti abbraccio, va', che è meglio! ;)

la signora in rosso ha detto...

brava descrizione di forte empatia...solo i bambini riescono a navigare mari sconosciuti in una goccia di pioggia..

UIFPW08 ha detto...

Eccoti..finalmente sempre in viaggio tra i sogni...